Il percorso in breve
L’itinerario inizia sul confine tra la Romagna e le Marche raggiungendo, tra la costa e l’interno, la rocca medievale di Gradara, la Riviera delle Colline nel Pesarese, le spiagge di Fano e l’eremo sul Monte Giove, terminando il percorso nel Parco del Conero, lungo le spiagge di Sirolo e Numana, le grotte di Camerano e Aspio Terme.
È ideale per…
La vacanza perfetta per chi ama il mare, non solo da godere lungo le coste e in spiaggia, ma anche nell’immediato entroterra con qualche spunto nel verdee e negli borghi medievali, rigorosamente con soste gastronomiche d’eccellenza.
Dove soggiornare
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1° giorno – Tra spiagge, insenature e rocche
Si parte dal confine tra Emilia-Romagna e Marche, dove il lungomare e le case che proseguono senza interruzione da Cattolica incontrano Gabicce Mare, la prima località del marchigiano, subito oltre la foce del fiume Tavollo. Il litorale è di sabbia finissima e la lunga tradizione turistica lo rende perfetto per ogni forma di divertimento, dalla spiaggia ai locali. Se avete voglia di un break dall’abbronzatura, sul colle alla sua destra si trova Gabicce Monte che, dall’alto della sua posizione, osserva la costa romagnola. Se invece cercate il posto giusto per una nuotata nelle acque azzurre dell’Adriatico, il posto giusto è la costa della cosidetta Riviera delle Colline, il tratto di spiaggia che prosegue fino a Pesaro, con promontori, baie e insenature panoramiche.
Una manciata di chilometri verso l’interno andate a visitare Gradara, cittadina medievale, suggestiva per le bellezze architettoniche e affascinante per la storia. La rupe su cui sorge il castello si trova a 142 metri di altitudine circondata da una doppia cortina di mura e fu scelta come residenza da famiglie nobili e potenti, dagli Sforza ai Della Rovere prima di entrare a far parte del territorio dello Stato Pontificio. Ciò che la rende ancor più suggestiva e celebre è l’essere stata teatro della tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, amanti clandestini celebrati da Dante nel V Canto dell’Inferno, che qui morirono per mano del marito della donna, Gianciotto Malatesta, che li sorprese insieme.
Una porta fortificata consente l’accesso al borgo di Gradara, lungo la strada che conduce al Municipio e al Museo storico. Nelle sue sale sono custoditi reperti e documenti sulla storia medievale della cittadina ed è possibile accedere a una delle grotte. La visita alla Rocca, con le torri e il mastio quadrangolare, inizia dalla piazzetta tra le due cinte murarie.
Se non siete ancora sazi e vi piace l’idea di passeggiare tra i negozi e il mare, Pesaro è invitante per l’accoglienza e la riviera ma anche per il suo centro storico in stile medievale e rinascimentale. Palazzo Ducale è tra i monumenti più interessanti, con le sei arcate e la merlatura, insieme alla Rocca Costanza, il quattrocentesco castello a pianta quadrata costruito dagli Sforza come architettura militare. Un giro nel centro vuol dire anche curiosare nelle botteghe di produzionedelle maioliche e, se siete appassionati del genere, per saperne di più sulle tecniche e la produzione, visitate il Museo delle Ceramiche, che conserva pezzi che risalgono all’inizio del Cinquecento. Pesaro è inoltre la città natale di Gioacchino Rossini e, nella casa del compositore, è allestito il Museo Rossiniano con stampe, ritratti e cimeli dell’epoca, sull’artista e sugli interpreti delle sue opere.
Di certo non potrete andarvene senza aver assaggiato un bicchiere di Rosso dei Colli Pesaresi, ancor meglio se accompagnato da formaggi come la Casciotta di Urbino o il Pecorino di Fossa, eccellenze di questa terra.
2° giorno – Da Fano alle spiagge di velluto
Se sopra la vostra testa campeggia un solenne arco monumentale di pietra bianca, vi trovate a Fano, sotto l’Arco di Augusto, principale ingresso alla città. La Cattedrale romanica e il Palazzo del Podestà, di epoca medievale, sono dentro la cerchia delle mura di epoca augustea, da visitare passeggiando per i vicoli del centro, tra il Museo Archeologico e la Pinacoteca, ospitati nel Palazzo Malatestiano costruito durante la dominazione malatestiana così come la Rocca e le Tombe.
Il lungo litorale sabbioso di Fano, bagnato da un mare azzurro-verde, è diviso dal Porto Canale, foce del fiume Arzilla. La spiaggia di Ponente e quella di Levante mantengono caratteristiche simili, ben servite e molto frequentate. Sul Porto Canale si affaccia l’Istituto di Biologia Marina e il Museo del laboratorio di biologia marina e pesca dove è possibile osservare organismi marini semplici e complessi oltre alle tecniche di pesca di ieri e di oggi.
Una pausa insolita, fuori dalle solite rotte turistiche, ve la concede l’Eremo di Monte Giove, un convento camaldolese che comprende un’ampia struttura con un orto-giardino, una chiesa a pianta ottagonale, una cappella dedicata a San Romualdo e nove celle dotate di una cappellina. Dall’altura del monte si può godere di un bellissimo panorama sulla costa. Prima di andar via fermatevi nella Farmacia: potrete acquistare liquori, cioccolate e tisane, miele e creme di bellezza preparate dai monaci, custodi di antiche ricette.
Ritornando sulla costa, lungo la strada per Senigallia, una piccola costruzione del XIII secolo fa capolino con il suo campanile merlato. È il santuario di Santa Maria del Ponte Metauro, probabilmente di origini francescane, che conserva affreschi sulle pareti. Ancora pochi chilometri e, superato il ponte con 14 archi che scavalca il fiume Metauro, si arriva a Torrette di Fano, piccola frazione di mare con spiagge di sabbia finissima, dalla quale parte una ciclabile che colma i circa 8 km di distanza con Cesano, più a sud, sempre lungo la costa.
Se invece volete la famosa spiaggia di velluto, arrivate subito fino a Senigallia, dove vi aspettano dodici chilometri di litorale di sabbia bianca e finissima, Bandiera Blu dal 1997.
3° giorno –Ancona e la riviera del Conero
L’infinita riviera adriatica continua indisturbata fino ad Ancona, con spiagge larghe e profonde. Il tratto di scogli più bello è la spiaggia del Passetto, con le sue rocce bianche tra le quali si notano la Seggiola del Papa e lo scoglio del Quadrato. A sud della città inizia la Riviera del Conero, promontorio coperto di fitta vegetazione che protegge la costa frastagliata e un mare limpido.
Con una breve sosta ad Ancona, potrete vedere il Duomo dedicato a San Ciriaco con la sua facciata molto particolare, decorato secondo lo stile romanico e costruito secondo quello bizantino, la quattrocentesca Loggia dei Mercanti, la chiesa di San Francesco alle Scale o la Fontana delle Tredici Cannelle dove nel passato si recavano i viaggiatori perché bere quell’acqua prima di un lungo viaggio, significava “garantirsi” il ritorno in città.
Il tratto di mare più affascinante e vario delle Marche è la Riviera del Conero; la prima spiaggia che si incontra è di sassi e ghiaia a Mezzavalle, raggiungibile da un sentiero piuttosto ripido mentre la spiaggia di Portonovo è nella caletta ai piedi del monte, luogo di ritrovo dei più sportivi che praticano canoa o windsurf.
La più famosa spiaggia delle due Sorelle - scogli gemelli che fronteggiano la baia - è a Sirolo, non troppo lontana dalla spiaggia dei Sassi Neri, lunga e selvaggia, e dalla Urbani, un tratto di costa a forma di mezzaluna insignita della Bandiera Blu.
Le spiagge di Numana riprendono un andamento lineare, di lunghi arenili sabbiosi: la Spiaggiola è a Numana Alta, raccolta e dai fondali bassi, con lidi attrezzati; Marcelli invece a Numana Bassa, con una spiaggia dorata, più ampia e ben servita.
Un’area protetta di 5800 ettari si estende dalla zona a sud di Ancona fino alla spiaggia di Marcelli. Si tratta del Parco regionale del Conero, una concentrazione di ricchezze naturalistiche, geologiche e faunistiche da scoprire grazie ai 18 sentieri escursionistici che si aprono in una la macchia mediterranea fitta e odorosa. Si tratta di sentieri tracciati e segnalati, all’inizio dei quali un tabellone ne indica le caratteristiche, il tempo di percorrenza e la difficoltà. Da brevi passeggiate che richiedono meno di un’ora a traversate di 4 ore percorribili a piedi, a cavallo o in mountain bike, i percorsi si snodano tra grotte e spiagge, tra i corbezzoli e le ginestre, nell’habitat naturale del falco pellegrino, della donnola e del capriolo.
Immersa nel Parco è Camerano, nell’immediato entroterra del promontorio del Conero. La cittadina conserva la chiesa di San Francesco, con una doppia e alta scalinata che precede la facciata gotica, il Palazzo Manciforte e il Teatro tardo-ottocentesco, oltre a una piccola esposizione di fisarmoniche dei costruttori locali, esposta nel palazzo comunale. Nel sottosuolo una sorpresa: le Grotte di Camerano scavate nel terreno, che si sviluppano con andamento labirintico, citate già negli scritti di Plinio il Vecchio. Probabilmente luoghi di culto oppure di difesa durante la seconda guerra mondiale, custodiscono un’iscrizione del 1327.
Foto: Giorgio Minguzzi || cc