Circondata dalle verdi alture e dalle ripide scarpate dell’Alta Murgia barese, Altamura è la città della cattedrale romanica e del pane tipico. Il suo territorio, abitato sin dalla Preistoria, racconta storie di dinosauri, pastori e contadini, sovrani e nobili famiglie.
Il percorso in breve
Due giorni per esplorare la città di Altamura e il suo centro storico, muovendosi anche tra gli itinerari a caccia di storia, lungo le orme lasciate daidinosauri e dagli uomini preistorici, all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
È ideale per…
Itinerario rilassante e curioso, fatto di passeggiate e percorsi facili nell’area protetta e di luoghi interessanti e insoliti. È perfetto per chi ama la natura e vuole godersi a pieno ogni dettaglio, senza sfacchinate o troppa attività fisica.
Dove dormire?
Gli agriturismi delle province di Bari e Barletta Andria Trani sono l'ideale per chi vuole scoprire questo territorio.
1° giorno – La città ricostruita da Federico II
Partenza del nostro itinerario è il centro storico di Altamura, vivo e molto ben curato, fatto di tipiche strade lastricate e balconcini fioriti. Nel cuore del nucleo urbano, tagliato in due da corso Federico II di Svevia, si trova la piazza del Duomo, centrale sia per bellezza sia per posizione e importanza strategica.
La cattedrale, dedicata a Maria Assunta di Gravina, è stata eretta sullo stile delle chiese romaniche pugliesi dell’epoca, con linee architettoniche essenziali ed eleganti, e con decorazioni molto ricche sia sul portale che all’interno. La facciata, in particolare, ha un decoro scultoreo molto singolare che risale al 1316, periodo di riedificazione degli Angioini. La chiesa, voluta da Federico II nel 1232 è stata, per suo volere, cappella palatina per lungo tempo: cioè, sotto la giurisdizione esclusiva del sovrano e non della Chiesa.
Il periodo medievale di Federico II è quello in cui Altamura, città continuamente saccheggiata e distrutta, è rinata, riconquistando prestigio e importanza. Dalle campagne circostanti in molti abitarono la città, anche popolazioni greche, arabe ed ebree, che si riunivano nell’antico borgo, nei claustri, le tipiche piazzette chiuse che custodivano all’interno un pozzo o un albero. Oggi soltanto poche di esse sono ancora visitabili.
Nel Cinquecento famiglie nobili, gli Orsini Del Balzo, signori di Taranto, e i Farnese, vissero ad Altamura, costruendo palazzi e residenze nobiliari, chiese e conventi, simbolo di lusso e potere. Uno di questi è Palazzo De Angelis-Viti, in Porta Bari, disposto su tre piani e con un portale fantastico.
La cortesia e l’accoglienza della gente del luogo invita a gradevoli soste nei bar all’aperto, dove a un caffè e a un dolce di pasta di mandorle non si rinuncia mai. Qui potreste chiedere anche un bicchierino di Padre Peppe, un liquore a base di noci, erbe, spezie e aromi, scuro e intenso. Il nome lo deve al padre cappuccino che per primo ne sperimentò la ricetta.
Pietanza vera e propria e non semplice accompagnamento è il pane di Altamura, per il quale nel 2003 è stato riconosciuto il marchio Dop di origine protetta. Una fetta del “cappello del prete”, la forma di pane bassa e larga, o del “pane accavallato”, quella alta, è morbida dentro e croccante fuori grazie alla tipica cottura in forno a legna e alle farine rimacinate di semola di grani duri di cui è composta.
Un’ultima sosta, prima che faccia sera, al Santuario della Madonna del Buon Cammino. Lungo la strada che porta a Bari, venne collocata l’immagine della Madonna all’interno di una nicchia. Era di buon augurio per i pellegrini e i viandanti che si muovevano in direzione della Murgia, lungo un percorso più solitario e rischioso. Nel Settecento fu costruita anche la cappella, come rifugio e luogo di preghiera.