Le origini di maschere e sfilate del Carnevale altoatesino si perdono nella notte dei tempi: in un passato in cui il gelo e l’isolamento dell’inverno in montagna poteva apparire alle famiglie di contadini e piccoli allevatori come una notte buia da cui uscire, per ritrovare il tepore primaverile e la rinascita della natura. Un’antica risorsa del popolo: il riso, lo scherzo, l’irriverenza, il travestimento, la baraonda come strumento di rivalsa, anche solo per un giorno, un modo di prendersi gioco dei guai e di dimenticare le molte, giustificate, paure di una vita dura, scandita dai ritmi e dai rigori della montagna. Da qui nasce il Carnevale altoatesino e l’usanza di riempire le strade dei villaggi di sfilate e musica, personaggi fantastici e colori è ancora viva in moltissimi centri dell’Alto Adige.
A Nova Levante, il carnevale, o Schuffa, è fortemente connotato dalla presenza di giganteschi, demoniaci Schnappviecher, mostri dalla testa pelosa, con grandi corna e grandi denti che sbattono producendo un gran frastuono. I trucchi del mestiere per la costruzione di queste originalissime maschere vengono tramandati di generazione in generazione.
I Schnappviechern tornano protagonisti anche del martedì grasso a Termeno. Qui si incontra una delle più sorprendenti tradizioni del carnevale in Alto Adige, la sfilata dell' Egetmann. Il protagonista, l' Egetmann Hansl, un ricco uomo, viaggia con la sua carrozza di nozze attraverso il paese, ed è seguito da altrettante strane figure come il “selvaggio”, un demonio con la maschera di pelle di coniglio; lo Schnappvieh, un coccodrillo senza orecchie che rappresenta l’inverno; il Burgl e Burgltreiber, un uomo e una donna che si rincorrono, simboleggiando la cacciata dell’inverno. I personaggi tradizionali sono in totale 32, ognuno con una precisa funzione all’interno della sfilata, e oggi sono accompagnati da altri carri allegorici e umoristici che prendono di mira l’attualità.
L'Egetmann avviene solo negli anni dispari, ma per il 2012 è stato organizzato un Egetmann speciale pensato specialmente per i bambini.
Del resto, se è vero che a Carnevale si torna un po’ tutti bambini, con il gusto di mascherarsi e fare scherzi, è innegabile che i più piccoli attendono con grandissima trepidazione questa festa.
E di sicuro non saranno delusi dalla festa che Bolzano sta preparando in modo speciale per loro, dal 16 al 19 febbraio nelle piazze e nelle vie della città. Piazza Walther sarà centro del Family Festival, con straordinari spettacoli di marionette messi in scena su diversi palchi da artisti e compagnie provenienti da ogni parte d’Italia, ma anche da Germania, Gran Bretagna e Austria. Sarà inoltre creato un singolare percorso per sperimentare i vecchi giochi svolti nelle feste carnevalesche di un tempo, e ovunque si troveranno dolci e altre leccornie da gustare, trenini, ruote della fortuna e varie animazioni per i bambini di ogni età.
In tutta la regione poi, la festa continua anche sulle piste da sci, con discese storiche in costumi antichi o semplicemente in maschera.
Infine, merita senz’altro una gita, soprattutto con i bambini, il carnevale di Arco. La tranquilla cittadina a un passo dal lago di Garda si trasforma per la festa nel paese dei balocchi per i più piccoli, che attraversando un ponte levatoio vengono accolti ad Arcoland da clown e giocolieri, e possono ballare, divertirsi sui gonfiabili, assistere alle sfilate e essere premiati per la mascherina più bella da Prezzemolo e dagli altri personaggi in visita da Gardaland. Nel ricco programma non mancano momenti anche per i “grandi”, con balli mascherati, concerti e spettacoli, al Casinò di Arco.
Il Carnevale in Alto Adige è sicuramente un momento unico e soprendente, che abbraccia storia e divertimento, sport e antica cultura contadina. Un’occasione preziosa anche per osservare sotto una luce diversa, più consapevole, gli antichi masi che oggi offrono ospitalità e confort modernissimi in ambienti che spesso hanno mantenuto la loro impronta originaria. Dal piacevole calore della stube, o da dietro i vetri della vostra accogliente camera, non sarà forse troppo difficile immaginare un passato diverso, ma non troppo lontano, popolato da paure fin troppo concrete che nella gelida notte diventavano spiriti dalle lunghe corna, da scacciare con tutta la vitalità e la forza che oggi come allora caratterizza la gente di queste montagne.
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