Delle province italiane, Siena è certamente tra quelle con maggior vocazione agrituristica e tra le più apprezzate dai turisti che scelgono le vacanze verdi.
Riassumere in poche righe un itinerario in queste terre è proibitivo, se non impossibile. Proveremo così a fornirvi una sorta di bussola di modo che possiate orientarvi nelle centinaia di meraviglie, piccole o grandi, note o sconosciute, che qui vengono conservate.
Innanzitutto vi suggeriamo di scegliere uno tra i seguenti modi di visitare la provincia di Siena: per aree geografiche, per borghi, per centri religiosi.
Iniziamo con il primo, per aree geografiche.
A nord, in particolare a nordest, troviamo il Chianti Senese. Si tratta di un territorio prevalentemente collinare, solo in alcuni tratti montuoso, caratterizzato dalla costante presenza di querce e castagni e bagnato dalle acque dell'Arbia e del Pesa. Ciò che lo rende noto in tutto il mondo sono ovviamente gli uliveti e soprattutto i vigneti che si estendono a perdita d'occhio. Da più di sette secoli l'uva ne è la fonte di ricchezza, la principale icona e pure lo scenografico contesto per ville padronali, casali e poderi
Scendendo poco più a sud di Siena, in direzione sudest, ci imbattiamo nelle celebri Crete Senesi. Si tratta di un territorio estremamente particolare, quasi lo scenario per ambientazioni "lunari". Colline o per meglio dire dune argillose che col cambiare del tempo e il susseguirsi delle ore colorano la terra con tutte le sfumature dei colori più caldi, ocra, bruno e perfino oro: questo è ciò che rende affascinante le Crete Senesi. Tra le località più interessanti di questa zona: Asciano, borgo di origine medievale che conserva alcune interessanti emergenze, tra le quali la Basilica romanica di Sant'Agata e il museo di Arte Sacra.
Ancora più a sud, infine, si entra in una valle che è stata catalogata tra i Patrimoni dell'Umanità dall'Unesco: la Val d'Orcia. Verde, ondulata, quasi sembra coperta da un tappeto di pregevole fattura. Aspra, brulla, tagliata da sentieri delineati da cipressi. E' una terra cangiante quella che ci si presenta, cangiante ma che non smette di emozionare. Si tratta di una terra in cui l'uomo ha saputo insediarsi portando rispetto a uno dei beni più preziosi che abbiamo in Italia, il paesaggio. I poderi che e le chiesette che si affacciano sui dolci pendii ne sono ancora oggi testimonianza, così come i suoi borghi, rispettosi a tal punto che sembra che sia la natura ad essere stata costruita dopo l'intervento dell'uomo.
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