Mai come nel caso di Milano, si può parlare di una vera rivoluzione del gusto: il fermento gastronomico che ha invaso il capoluogo meneghino negli ultimi anni sembra destinato a perdurare nel tempo. Non passa mese senza che in città inaugurino nuovi format, locali di tendenza, bistrot moderni, trattorie ricercate, cocktail bar, enoteche o ristoranti d'autore.
Dal caffè del mattino al drink serale, Milano è in grado di offrire una varietà invidiabile di soluzioni adatte a ogni esigenza e ogni tasca. Nonostante l'atmosfera multietnica (percepibile anche in cucina, grazie alle tante valide realtà straniere che hanno deciso di proporre le loro specialità ai milanesi), in città è ancora possibile trovare un assaggio della cucina tradizionale. Quella fatta di risotto e cassoeula, ossobuco e minestroni, mondeghili e cotoletta. Da provare ai tanti indirizzi di livello sparsi in ogni quartiere.
I piatti tipici
Si comincia con il risotto alla milanese, si prosegue con l'ossobuco o un'ottima cotoletta, oppure – perché no – con il rustin negàa, nodini di vitello rosolati con burro e salvia e immersi in brodo e vino. Ancora, i mondeghili, polpette a base di avanzi di lesso, asparagi con uova all'occhio di bue o insalata di nervetti. Oltre al grande lievitato più conosciuto al mondo, il panettone, sul fronte dolce Milano vanta anche la barbajada, un mix di cioccolato, caffè e latte da gustare in ogni momento della giornata.
Cosa assaggiare
Gorgonzola
Formaggio a pasta cruda di colore bianco paglierino, erborinato e cremoso. Ne esistono due versioni: dolce o piccante. In qualsiasi caso, il sapore è intenso e deciso, persistente e avvolgente.
Panettone
Grande lievitato tipico delle feste di Natale, fatto con acqua, farina, lievito, burro, uova, frutta candita e uvetta. Dolce di origini antiche ancora oggi consumato in tempo di festa, la cui preparazione richiede tempi lunghi e lente lavorazioni.
Il vino della Lombardia
La Lombardia vanta diversi territori capaci di regalare rossi vivaci o bianchi morbidi. È facile per questo bere bene dalla Valcalepio al Garda, dalla Franciacorta alla Valtellina fino all'Oltrepò Pavese, che riesce a proporre una serie di tipologie in grado di soddisfare tutti i gusti, dai bianchi freschi e leggeri a quelli aromatici a quelli un po' più strutturati e complessi, dai rosati fino a vini rossi da bere nell'annata o capaci di migliorare con qualche anno di bottiglia. Capisaldi della spumantistica classica italiana restano in regione la Franciacorta con i sui produttori, che si muovono su livelli di vera eccellenza, e l'Oltrepò Pavese con i suoi celebri spumanti da pinot nero. Zona di estremo fascino paesaggistico è senza dubbio la Valtellina con le sue vigne di chiavennasca (nebbiolo) tutte terrazzate e sostenute da muri a secco. A queste si aggiungono le aree moreniche dei Laghi di Garda e d'Iseo da cui si ottengono vini come il Lugana, il Bardolino e il Bardolino Chiaretto per un totale di 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt in tutta la regione.
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