Un itinerario di tre giorni per scoprire le bellezze della Valle d’Itria: dal centro storico di Alberobello a quello di Locorotondo, fino allo spettacolo naturale delle Grotte di Castellana e al verde rigenerante della Selva di Fasano. Poi via fino a Ostuni, per prendere il sole lungo le spiagge della città bianca.
La proposta di viaggio è studiata per stupire, incuriosire, divertire. Luoghi meravigliosi sia naturali sia costruiti dall’uomo da visitare con la macchina fotografica al collo. Con i ritmi rilassati del sud, godendo del tempo mite e della buona cucina. Tra cultura e riposo…
1° giorno – La città dei trulli e Locorotondo
I trulli di Alberobello sono “la cartolina” della Valle d’Itria, che comprende la parte meridionale delle murge baresi, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il paesaggio è fatto di altipiani, colline e distese pianeggianti, punteggiato da centri abitati caratteristici che rendono vivo un territorio con mille ricchezze.
Riconosciuta patrimonio mondiale dell’Unesco, Alberobello si trova a circa 400 metri sul livello del mare. Nella zona monumentale, che comprende il rione Monti e Aia Piccola, si concentrano la maggior parte dei trulli, edificati intorno al XVI secolo. I conti di Conversano, signori della zona in cui oggi sorge Alberobello, fecero costruire abitazioni con la sola pietra a secco, senza malta, in modo tale da identificare queste case come strutture precarie. I contadini però stupirono per maestria e abilità, costruendo edifici indistruttibili, con il tetto a forma conica quasi fossero capanne, ma decisamente solide. Ogni trullo termina con un pinnacolo sulla cima, segno di riconoscimento per le famiglie che lo abitavano.
Nel rione Monti ci sono più di mille trulli lungo le sette strade che convergono nel punto più alto, in cui sorge la chiesa di Sant’Antonio anch’essa a forma di trullo, con la cupola alta circa 21 metri. L’Aia Piccola, invece, richiama per caratteristiche il tipico borgo medievale con circa 400 trulli. La passeggiata possibile solo a piedi è davvero un tuffo nel passato contadino e rurale di queste zone.
La costruzione più caratteristica è Casa Pezzolla, un complesso di quindici trulli comunicanti e contigui, che si trova tra piazza del Popolo e il quartiere Aia Piccola. Completamente restaurato nel 1997 è di proprietà del comune pur prendendo il nome dagli ultimi proprietari. In piazza Sacramento sorge invece quello più alto e più completo, il Trullo Sovrano, che con i suoi due piani, raggiunge i 15 metri di altezza.
Non si può ripartire da Alberobello senza aver assaggiato un buon piatto di orecchiette con il sugo di pomodoro fresco e un contorno di ortaggi e verdura freschi, conditi con un filo di olio extravergine di oliva prodotto nelle campagne circostanti.
Per un buon bicchiere di vino bianco, aromatico e intenso, conviene spostarsi a Locorotondo, uno dei borghi più belli d’Italia. Qui si produce il Locorotondo Doc, ottimo come aperitivo.
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Il centro storico della cittadina ha una forma circolare, da cui probabilmente deriva il suo nome; è caratteristico per le case bianche con i tetti a spiovente ricoperti di piccole lastre calcaree, dette chiancarelle. La chiesa madre di San Giorgio martire si trova proprio al centro dell’abitato e insieme al campanile svetta nel profilo del borgo.