Che cos'è l'Umbria senza il giallo del grano, senza il verde dei boschi, senza i campi di girasole? Eppure in inverno questo piccolo cuore d'Italia viene come trasfigurato dalla nebbia, dalla neve e soprattutto dal silenzio. Gli itinerari turistici più triti, lontani dal vociare estivo, tornano a essere avventure per persone intere, e dagli occhi scendono nel cuore. Forse per questo ci sembra appropriato iniziare le nostre escursioni visitando i luoghi che più ci parlano del grande figlio di questa terra, Francesco d'Assisi.
Assisi, dunque. O forse no, è meglio iniziare dalla fine: da Santa Maria degli Angeli dove una basilica sproporzionata rispetto al paese e a tutto quanto si trova in Umbria racchiude al suo interno la Porziuncola, la cappella scelta come dimora da Francesco, che qui fondò il suo ordine. E che qui morì. Chi prega alla Porziuncola viene esaudito, si dice: non ce ne andremo che dopo un'Ave.
Possiamo ora proseguire verso Assisi. Ancora nella pianura ci troveremo presi tra due fuochi: la cupola di Santa Maria degli Angeli alle spalle e la basilica di San Francesco sopra di noi, all'estremità del colle su cui è adagiato il borgo. Prima di varcarne le mura, una breve deviazione ci porterà al monastero di San Damiano, dove le clarisse serbano il ricordo del crocifisso che nel 1205 parlò a Francesco.
Non ci stupiamo che tra questi ulivi il santo abbia dettato il Cantico delle creature.