Spunti di viaggio

Cinque sapori da provare questo autunno

I riflessi rosso rubino del vino, il profumo fresco e delizioso delle mele, l’aroma del formaggio stagionato vi condurranno in viaggio per l’Italia… prendendovi per la gola! Dalla Lombardia alla Campania, passando per Puglia, Toscana e Trentino-Alto Adige, tra i sapori che raccontano la stagione autunnale.

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1 - Trentino-Alto Adige: le mele della Val di Non e della Val di Sole

Gialla, piccola e dorata oppure rossa e croccante: il frutto per eccellenza della stagione autunnale è la mela.
E non c’è luogo migliore della Val di Non e della Val di Sole, tra le Dolomiti del Brenta e il Parco Nazionale dello Stelvio, per mordere le diverse varietà Dop, dalla Renetta alla Red Delicious alla Golden.

In Trentino il raccolto è una festa senza fine, un periodo dell’anno in cui più di cinquemila aziende contadine, spesso a conduzione familiare, raccolgono i frutti di una stagione di lavoro. I frutteti crescono rigogliosi tra i dolci pendii soleggiati, attraversati dal fiume Noce, in una zona mite e protetta dai venti gelidi del nord, dove la perfetta esposizione e l’altitudine consentono una maturazione ottimale alla frutta.

Tra malghe e castelli, panorami e corsi d’acqua pura, il territorio naturale e culturale è tutto da scoprire: dai laghetti alpini al lago rosso di Tovel, dal ripido e suggestivo santuario di San Romedio ai piccoli borghi di pietra e legno. Sarà sempre il momento giusto per una sosta gastronomica, sperimentando le numerose declinazioni della mela: impossibile dire di no a un bicchiere di limpido sidro oppure a una gustosa fetta di strudel nel caldo avvolgente di un maso.

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2 - Puglia: l’olio extravergine d’oliva del Salento

Un filo dorato di olio extravergine di oliva è il segreto di ogni buon piatto della cucina mediterranea. Uno dei luoghi eletti di una produzione di altissima qualità è il Salento, dove gli ulivi secolari crescono nella terra rossa, ordinati in lunghi filari nelle campagne circondate dai muretti a secco.

In autunno inoltrato si degusta la nuova annata: olio dal gusto gentile, accompagnato da una fetta di pane fresco, oppure verde e piccante, dal sapore più forte e deciso. Differenze che nascono dal periodo di raccolta e dalla maturazione dei frutti delle due principali varietà coltivate, la Ogliarola leccese e la Cellina di Nardò. I tronchi nodosi e contorti delle piante crescono tra la brezza che viene dal mare, scaldata dai raggi del sole che durano tutto l’anno e che rendono il clima mite e temperato. Una terra che non è solo mare d’estate ma anche una tavola imbandita tutto l’anno, composta di piatti della tradizione contadina e di frutti genuini della terra.

Tra le chiese di campagna e le piazze dei borghi messapici si snodano percorsi gastronomici tra le aziende agricole, itinerari da percorrere in bicicletta tra i vigneti di Leverano e Depressa, con una visita guidata tra i castelli della Grecìa Salentina e i siti archeologici di Ugento e Poggiardo.

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Luca Nebuloni.

3 - Lombardia: Il Bitto e i formaggi della Valtellina

Ha il nome delle cose che durano a lungo, che il tempo non scalfisce o fa dimenticare.
Il Bitto, formaggio tipico della tradizione casearia lombarda, significa “perenne” (dal celtico) e ha lo stesso nome del torrente che, all’altezza di Morbegno, si tuffa nelle acque dell’Adda.

Cibo contadino per tradizione, si conserva a lungo, e può essere stagionato per oltre dieci anni, durante i quali il suo sapore dolce si rafforza e s’intensifica. In una fetta di Bitto ci sono storia e tradizioni, i sapori degli alpeggi d’alta quota della Valtellina, dove ancora oggi viene lavorato il latte, e il carattere della gente di queste montagne. Sopra a Morbegno non mancate la visita in un alpeggio con la mungitura in quota all’alba e al tramonto non perdetevi i crotti o le locande dove assaggiare i pizzoccheri in cui trionfa il Casera, altra eccellenza DOP di questi luoghi.
Niente di leggero in vista dei primi freddi che potranno prepararvi anche alla prima sciata.

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4 - Toscana: Il Brunello di Montalcino, in Val d’Orcia

Prezioso come il rubino, intenso e armonico come le colline della Val d’Orcia. Il Brunello di Montalcino è il vino rosso delle terre di Siena, al vertice dei prodotti di eccellenza, ideale per esaltare le sfumature della ricca cucina toscana.
Si produce attorno al borgo di Montalcino e al suo castello, che domina le dolci ondulazioni punteggiate dalle cascine e dai filari di cipressi, in una vallata che racchiude altri piccoli gioielli come Pienza e Castiglione d’Orcia, Bagno Vignoni e Radicofani.
Gli abbinamenti più azzeccati sono con pietanze strutturate a base di carne, con i formaggi stagionati o con piatti a base di funghi e tartufi. Consumato anche come vino da meditazione, richiede un periodo di affinamento per caricarsi di gusto e venature aromatiche, che fanno apprezzare i ritmi lenti e rilassati in una terra che sembra disegnata.

Guidati dal gusto e dall’olfatto assaggiate il pecorino di Pienza, i salumi della cinta senese, e i piatti a base di carne di cinghiale ai pici.

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5 - Campania: La Mozzarella di bufala campana

Buona “solo” quando trasuda gocce di latte, fresca e gustosa.
Prodotta solo con latte fresco di bufala, con un basso contenuto di grassi, trasformato nel giro di poche ore dalla mungitura, la mozzarella di bufala è il prodotto che racconta il territorio campano, soprattutto delle province di Caserta e Salerno, ma che si estende anche oltre i confini regionali.
Si racconta che gli allevatori conoscano singolarmente ognuna delle bufale che allevano, tanto grande è la passione e le tradizioni che custodiscono.

Perfetta sulla pizza, ottima per i piatti freschi con ortaggi e verdure, o come condimento di piatti più elaborati, è un ingrediente che fa grande il nome dell’Italia anche all’estero.

Ve la suggeriamo per questo periodo perché tra allevamenti, caseifici e aziende agricole si snoda la Strada della Mozzarella, un percorso gastronomico che abbina i prodotti caseari – ricotta, formaggi freschi e stagionati - con i vini del territorio, da gustare visitando i luoghi d’origine. Se volete il massimo della suggestione, chiedete una caprese e gustatela al sole della piazzetta di Capri…

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Foto: Luca Nebuloni.

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