Quando ci si avventura in quell'angolo di Abruzzo verso la conca aquilana, ogni abitante che si incontra, racconta di un prima e un dopo. Perché quel 6 aprile 2009 ha per sempre squarciato in due la storia della provincia dell'Aquila, segnando una ferita profonda e a tratti insanabile nello splendido capoluogo abruzzese. Eppure, la città martoriata ancora in parte delineata da rotte obbligate, è un luogo che guarda al futuro e che trova ancora la forza di brillare.
Così come i borghi dal fascino antico che si susseguono lungo il percorso, da Santo Stefano di Sessanio a Navelli, da Capestrano a Castel del Monte, da Villa Sant'Angelo a Calascio. Mete turistiche che, ancora oggi, valgono il viaggio, per i loro paesaggi mozzafiato e la ricca cultura gastronomica fondata sui prodotti della terra, le materie prime dal sapore autentico in grado di rappresentare la storia di un'intera popolazione.
I piatti tipici
La forza della cucina aquilana sta proprio nella sua semplicità e nelle origini contadine di molti piatti: i maccheroni alla chitarra che non mancano sulla tavola della domenica, le minestre di legumi con la pasta acqua e farina e la zuppa di cardi, l'agnello cacio e ova, il maiale allo spiedo, e i torroni (con miele e mandorle o tenero al cioccolato con nocciole).
Cosa assaggiare a L'Aquila e dintorni
Zafferano dell'Aquila
Prodotto a denominazione di origine protetta, lo zafferano abruzzese viene prodotto nell'altopiano di Navelli fin dai tempi antichi. Racchiusi nel fiore di colore lilla, gli stimmi rossi sono l'unico elemento commercializzato della pianta.
Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio
Un biotipo coltivato in zona fin dal 998: la lenticchia di Santo Stefano di Sessanio è piccola e saporita, di colore scuro. Cresce oltre i mille metri di altitudine.
Mandorla di Navelli
Fra le colture tradizionali di Navelli, il mandorlo. Da questo albero, si ricavano mandorle dal guscio duro e la forma medio-lunga.
Patata degli Altopiani d'Abruzzo
Ancora a Navelli e nell'Altopiano delle Rocche, oltre che nella piana del Fucino, la patata a pasta gialla. Ne esiste anche una tipologia con buccia rossa, la patata turchesa, tipica di Montereale.
Salame aquilano
Di forma irregolare e piatta, il salame è prodotto con carni magre e grasse di suino, insaporite con sale, pepe e altri aromi. La stagionatura deve essere minimo di un mese.
Ceci di Navelli
Legumi di piccole dimensioni, dal color crema e la superficie liscia. Si coltivano tra i 700 e gli 800 metri sull'altezza del mare e vengono raccolti tra luglio e agosto.
Volarelle
Fra i piatti invernali per antonomasia a L'Aquila, la zuppa di volarelle, dei quadretti di acqua e farina fritti in olio di oliva e serviti in brodo al posto del pane tostato.
Ricotta scorza nera
Prodotta a Scanno, nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, la ricotta di pecora viene fatta stagionare in cantina per almeno 20 giorni, dopo i quali risulta ricoperta di muffe naturali. Viene massaggiata con olio extravergine di oliva e il risultato è un formaggio bianco dalla crosta scura compatto e molto saporito.
Cazzellitti
Tipici di Scanno e dintorni, ma molto diffusi anche nella zona di Vasto, sulla Costa dei Trabocchi, i cazzellitti sono dei piccolissimi fusilli di semola di grano duro e acqua, talvolta preparati anche con l'aggiunta di uova.
©Gambero Rosso
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