Una passeggiata in bicicletta nel parco dell'Appia Antica, uno scrigno di tesori storici e naturali a due passi da Roma.
Il percorso in breve
Da Porta San Sebastiano percorreremo il tratto urbano ed extraurmabi dell’Appia Antica, in un percorso ricco di monumenti e paesaggi intensi.
È ideale per…
Perfetto per chi ama scoprire il mondo lentamente e in bicicletta, respirando la natura attorno ai Castelli romani e rivivendo i monumenti del glorioso passato di Roma.
Per tutti - Le prime otto miglia
La via Appia Antica è nata nel IV secolo a.C., quando Appio Claudio decise di far costruire una strada all’avanguardia per collegare Roma a Capua e di darle il suo nome.
Ora il primo tratto di quella strada, quello che parte da Roma, è immerso in un’aera protetta. Questo la rende una meta ideale per una passeggiata o una pedalata in famiglia, soprattutto nel weekend, quando la zona è chiusa al traffico!
Chi non arriva attrezzato di bicicletta non deve preoccuparsi, perché qui è a disposizione anche un servizio di noleggio bici.
Partite da Porta San Sebastiano - punto di ingresso del Parco regionale dell’Appia Antica – per percorrere le prime 8 miglia dell’antica strada (circa 12 km).
In leggera discesa, lasciandosi alle spalle la porta, si entra fin da subito nel percorso storico monumentale del parco raggiungendo l’antico Clivo di Marte e un gruppo di tombe databili tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C.
Appena prima del cavalcavia, nel muro, si può osservare la copia della colonnina che segna il I miglio della strada l’originale si trova sulla balaustra di piazza del Campidoglio
L’Appia Antica continua poi su terreno pianeggiante, senza alcuna difficoltà, costeggiando la chiesetta di Santa Maria in Palmis (o del Quo Vadis), dove si narra che San Pietro, fuggendo dalla persecuzione di Nerone, sia stato colto da una visione che gli imponeva di tornare indietro; una lastra di marmo al centro della chiesa riporta la leggendaria impronta del santo.
Le ruote corrono sul rettilineo dell’antico tracciato, oltre il bivio con l’Ardeatina, per raggiungere i Colli Albani.
Una deviazione sulla sinistra conduce nella Valle della Caffarella, interessante dal punto di vista naturalistico e storico. Ma proseguendo lungo la strada maestra, superata la colonnina del II miglio, si raggiunge l’ingresso alle Catacombe di San Callisto, un’area di 12.000 metri quadrati, che conserva sepolture cristiane tra cui quelle di molti papi e martiri.
Poco più avanti si trovano anche le Catacombe di San Sebastiano, dove sorge anche la basilica di San Sebastiano, dedicata al martire qui sepolto: quattro piani di gallerie, di cui oggi è possibile visitare il secondo.
Tornati in sella, con il vento fresco che accarezza il volto, si incontrano altre testimonianze del glorioso passato della capitale: i ruderi della residenza imperiale di Massenzio e il Circo della Villa dove gareggiavano i carri in corse spettacolari, o il Mausoleo di Cecilia Metella di forma cilindrica, oltre il quale il tracciato comincia a restringersi e si incontrano tratti in cui si cammina sul basolato originario!
Sempre a passo lento di bici, si costeggerà il Ninfeo della Villa dei Quintili, la più grande del suburbio romano e, ancora, il mausoleo più imponente della Via Appia, Casal Rotondo. Superata la colonnina del VI miglio e Torre Selce si intravedono le arcate dell’acquedotto che riforniva la Villa dei Quintili.
Raggiunto un mausoleo rotondo, coperto da una cupola, chiamato “berretta del prete” si è ormai all’VIII miglio, giro di boa per tornare verso il punto di partenza.