Tuscia (o Tuscia Viterbese) è il nome letterario e turistico della provincia a nord di Roma, nel cuore dell'Italia, tra l'Umbria, la Toscana e il mar Tirreno, abitata, secondo la tradizione, dalle antiche popolazioni etrusche chiamate i Tusci. La loro raffinata civiltà è testimoniata da preziosi reperti archeologici ed estese necropoli.
A ovest, la Tuscia si sposa con il mare della costa tirrenica, su cui si affacciano Tarquinia, la città etrusca per eccellenza, con le sue tombe sontuosamente decorate, famose in tutto il mondo, la medieoevale Montalto di Castro, dominata dal castello Guglielmi, e le distese maremmane di Canino, Tuscania e Monteromano.
Al centro della Tuscia si addensano colline boscose, pianori di tufo e profondi valloni. Le riserve naturali del lago di Vico (Caprarola), della Valle del Treja (Calcata), di Monte Rufeno (Acquapendente), di Marturanum (Barbarano Romano) e della Valle dei Calanchi (Bagnoregio) offrono agli amanti della natura la possibilità di scoprire paesaggi e scorci davvero inediti.
Allo stesso modo sorprenderanno i molti piccoli borghi dalle ardite architetture medievali, suggestivamente arroccati su alti speroni di roccia.
Barbarano Romano, Blera, Bomarzo, Calcata, Vitorchiano stupiscono con le loro case addossate l'una all'altra, le alte pareti rocciose traforate da cantine profonde, oscure, fredde, in cui si maturano ed affinano i generosi vini della tradizione contadina.
L’origine di questi paesaggi va ricercata nei lapilli e nelle ceneri eruttate dai vulcani che si sono depositati sul terreno formando degli spessi strati che, con il tempo, si sono consolidati fino ad assumere la consistenza rocciosa dei tufi e del peperino.
Questi potenti accumuli di materiale vulcanico sono poi stati incisi dagli agenti atmosferici e dai corsi d'acqua, creando quei suggestivi profondi solchi, le forre, che caratterizzano gran parte del territorio viterbese.
Più a monte, verso le pendici dei monti Volsini e dei Cimini, la campagna regna sovrana, arcaica, incontrastata, fino al lago di Bolsena.
Questo straordinario grande specchio d'acqua che con i suoi 114 Kmq. di superficie rappresenta il più grande lago vulcanico d'Europa, si caratterizza per acque cristalline, una flora e una fauna rara e straordinaria, e due affascinanti isole, la Bisentina e la Martana.
Non di meno, merita una escursione il lago di Vico, nel cuore dei Cimini a 500 metri di altitudine. L'area circostante è un museo vivente di flora e di botanica dove convivono, protetti dalla riserva naturale, specie rarissime di uccelli acquatici tra vegetazioni, altrettanto apprezzate, di faggi, castagneti e noccioleti.
Il confine orientale della Tuscia, è costituito dal corso del fiume Tevere: antico limite tra l'Etruria ed il mondo italico, oggi lo è tra il Lazio settentrionale e l'Umbria.
La vista della Valle del Tevere, segnata da colate di argilla (calanchi) su cui traballano antichi centri storici, luoghi di straordinaria suggestione, come il borgo di Civita di Bagnoregio, si offre da una delle numerose balconate panoramiche presenti nei numerosi paesi della Tuscia che vi si affacciano, come Castiglione in Teverina, Bomarzo, Bassano in Teverina ed Orte.
Niente di meglio che accompagnare la contemplazione del paesaggio con un calice di ottimo vino locale, come il celebre Est! Est!! Est!!!, frutto di una miscela di Trebbiano (toscano e giallo) con le Malvasia di Candia e del Lazio ed altri vitigni minori, l'Aleatico di Gradoli, paragonato al Porto per il gusto dolce e il profumo vellutato e l'Orvieto (parte dei vitigni appartiene al Viterbese), bianco paglierino dall'odore gradevole e delicato.
Altrettanto felice, sarà l’incontro con la cucina della Tuscia, cucina di confine, di mescolanza felice tra il gusto di quella romana, gli ingredienti di quella toscana, e la semplicità di quella umbra.
I primi piatti, celebre l’acquacotta ma anche le paste fatte in casa, sono il suo fiore all’occhiello, ma non mancano gustosi piatti di carne, la profumata porchetta, i delicati pesci dei laghi di Vico e Bolsena, saporiti formaggi di pecora e i dolci tipici, legati alle feste.
Cinque cose da non perdere nella Tuscia:
- I carnevali di Acquapendente, Civitacastellana e Ronciglione.
- La «Barabbata» di Marta (14 maggio) è la festa contadina più spettacolare della Tuscia.
- Tuscia film fest a Viterbo.
Info: www.viterbocinema.com - I “Pugnaloni” di Acquapendente sono grandi mosaici di fiori e foglie (2.60 mt di larghezza per 3.60 mt di altezza) realizzati in onore della Madonna del Fiore, che si celebra ogni anno la terza domenica di maggio.
- La strada dei vini della Tuscia che interessa i comuni di comuni di: Marta, Capodimonte, Bolsena, Valentano, Latera, Gradoli, Onano, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo, Acquapendente, Proceno, Montefiascone, Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Lubriano, Graffignano e Civitella d’Agliano.