La prima tappa di questa scoperta, non può che essere La strada dell’Etna.
Proprio nei paesi alle pendici del vulcano più alto d’Europa si producono vini rosso, rosato e bianco dal carattere forte, che risentono del terreno lavico circostante.
I palmenti, le tipiche costruzioni agricole isolane qui costruite in pietra lavica ad uso della viticoltura e delle fasi di lavorazione delle uve, e i terrazzamenti realizzati con muri a secco, caratterizzano il paesaggio dei tre versanti "vitati" del vulcano.
Un interessante itinerario a metà tra gusto e storia è quello che si sviluppa intorno alla strada del Moscato di Noto e di Siracusa. Il colore del vino, giallo oro, si abbina perfettamente alla colorazione tipica delle costruzioni barocche di cui Noto è l’indiscussa capitale.
Procedendo verso sud, a pochi chilometri, il percorso prosegue attraverso le strade del Nero d’Avola e del Cerasuolo di Vittoria, due vini che negli ultimi anni hanno conquistato prepotentemente le tavole di tutto il mondo.
La più nota delle strade del vino siciliane è, indubbiamente, quella che passa attraverso i luoghi di produzione del Marsala e del Moscato di Pantelleria. Vini dolci che hanno la capacità di assumere sapori completamente diversi con l’invecchiamento.
Se la prima tipologia ha nel centro omonimo, in Trapani e nella splendida cornice medioevale di Erice il cuore della vendemmia, il secondo è una prerogativa pantesca, dove a fianco al Moscato non bisogna dimenticare lo Zibibbo ed il superlativo Passito di Pantelleria.
La costa occidentale della Sicilia è caratterizzata dalla strada dell’Alcamo doc, un vino da spiaggia, verrebbe da dire, sia per la sua gradazione non eccessiva che per la facilità con cui si lascia degustare soprattutto nelle zone di Castellammare del Golfo, San Vito lo Capo e Segesta.
Ultima tappa di un viaggio in Sicilia alla scoperta del vino è quella che passa attraverso la strada della Malvasia delle Lipari. Di porto in porto, si fa la conoscenza con le indimenticabili “sette sorelle” di origine vulcanica (Lipari, Stromboli, Vulcano, Panarea, Salina, Alicudi e Filicudi) per innamorarsi dei superbi fondali marini, delle spiagge, della cucina, e di quello che è un vino “da compagnia”, la Malvasia, introdotta dai greci in tempi antichissimi, e ancora prodotta con lo stesso metodo.
L’itinerario è uno dei tre che costituiscono la Strada del vino di Messina. Gli altri percorsi suggeriti dalla Strada del Vino messinese sono: il percorso del Mamertino Doc, che si snoda nei territori della zona tirrenica ed alcuni comuni della zona ionica e il percorso del Faro Doc che attraversa i luoghi sovrastanti le colline dello Stretto di Messina.