Il Trentino: l'eredità dell'influenza tedesca
Una tavola dai sapori decisi e inconfondibili, derivati da una tradizione di origine remote e dalle radici eterogenee, frutto di contaminazioni culturali e di una ricchezza agroalimentare preziosa: il Trentino ha molto da offrire sul fronte gastronomico, dai primi piatti ai dolci, senza dimenticare i latticini e i primi piatti corroboranti. Una tradizione strettamente legata alla cucina austriaca e tedesca, che ha fatto di cereali e salumi i suoi marchi di fabbrica. Una terra che richiama subito alla mente profumi e aromi unici, di boschi e legna fresca, di funghi e affumicato. Sia nell'accostamento dei sapori che nell'uso delle spezie, senza dimenticare la scelta degli alimenti, la cucina risente molto dell'influenza tedesca e ha ben poco di quella Dieta Mediterranea a cui siamo abituati nel resto della Penisola. Una vera gemma preziosa tutta da scoprire.
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I piatti tipici
Per far fronte al clima rigido del territorio non c'è niente di meglio di un buon piatto di canederli fumanti, oppure degli späztle saporiti, in bianco o nella versione verde agli spinaci. E poi la polenta, le patate alla trentina, cotte in forno con speck e cipolle, o i fasoi embragati, con luganega e pomodoro. Per gli amanti della carne, naturalmente, la luganega, mentre per i più golosi c'è lo strudel di mele, oltre a una serie di biscotti profumati e friabili. Fra le zuppe, troviamo la panada, ottima per riciclare gli avanzi di pane raffermo, fra i secondi, invece, lo stufato d'agnello.
Cosa assaggiare
Basin de Trent
Una specialità del Cinquecento molto amata dall’aristocrazia locale, che consumava questi biscotti in occasione delle feste a fine pasto. Sono dei biscotti realizzati con le mandorle, tritate o ridotte in pasta, coriandolo, albumi, zucchero, farina, cannella, vaniglia e cioccolato per la farcitura.
Biscotti Nostrani di Storo
La farina gialla di Storo, abitualmente impiegata per la polenta, si presta anche a preparazioni dolci. Come i Biscotti Nostrani di Storo, a base di farina gialla, farina 00, tuorli d’uovo, burro, zucchero a velo, cannella e un pizzico di sale. In alcune versioni è presente anche l’aromatizzazione al rum.
Canederli
Gnocchi di pane raffermo, farina, uova, speck, prezzemolo e parmigiano, conosciuti anche con il nome tedesco knödel e presenti in quasi tutto il Nord Italia, dal Friuli Venezia Giulia alle Alpi lombarde e venete. Ne esistono molte varianti, ognuna con ingredienti e proporzioni diverse. Immancabili nell'impasto, le erbe di alpeggio, gli insaccati, i formaggi, e poi funghi e brodi a insaporire, senza dimenticare il semplice condimento a base di pangrattato rosolato nel burro.
Rufioi
Un tempo tipici dei pranzi delle feste, questi tortelli quadrati di pasta all'uovo vengono farciti con tutto il meglio della produzione locale: verza, porro, cannella e trentingrana, per poi essere conditi con burro e grana. Un altro raviolo simile tipico del territorio sono i kropen, farciti con crauti e riso.
Spätzle
I celebri gnocchetti della bassa Germania sono molto diffusi anche in Svizzera, Francia, nel Tirolo e in Trentino. Si tratta di un impasto di farina di grano, grano saraceno, acqua e uova (a cui, talvolta, si aggiunge anche il latte), che viene fatto cadere nel brodo o nell'acqua salata attraverso uno strumento apposito simile a una grattugia piatta, che conferisce la tipica forma allo gnocchetto. Ne esiste poi anche una variante verde a base di spinaci, gli spinatspäztle, conditi tradizionalmente con burro, formaggio e speck, anticamente preparati con spinaci selvatici ed erbe spontanee.
Smacafam
Farcita con lardo, pasta di luganega e luganega fresca, questa torta morbida è diffusa un po' in tutte le zone della regione. Lo smacafam (letteralmente schiaccia-fame) viene consumato come pasto unico, nato in principio in occasione del Carnevale, per soddisfare pancia e palato dei fedeli dopo il periodo di digiuno quaresimale, oggi è disponibile durante tutto l'anno. Viene spesso abbinato a formaggi e salumi del territorio, ma può essere anche gustato in purezza.
Strudel di mele
Rotolo di pasta sottile farcito con mele, uvetta, pinoli e cannella, ideale per la merenda o anche per la conclusione di un pasto, accompagnato da un buon bicchiere di vin brulé, crema o gelato.
Vin brulé
Antica ricetta a base di vino rosso caldo, spezie e agrumi, solitamente consumato durante le feste di Natale, onnipresente nei mercatini, abbinato sia a biscotti dolci che alle salsicce.
Leberwust
Salume morbido a base di fegato tipico della tradizione tedesca. Si produce a partire dalla carne di suino fresca, precotta e macinata insieme al fegato, e viene consumata fresca. Ne esiste anche una variante affumicata, che può essere invece conservata.
Burro di malga
Prodotto derivato dalla lavorazione della panna (o crema di latte) e affiorato naturalmente. Si differenzia per il colore giallo intenso, dovuto all'alimentazione delle vasche al pascolo, e per la qualità della componente grassa, che presenta un quantitativo maggiore di omega3 e omega6.
Carne fumada di Siror
Specialità ricavata dalla coscia di manzo disossata, affumicata e stagionata per almeno un mese. Si consuma generalmente cruda come antipasto.
Luganega trentina
Insaccato a base di carne di suino macinata a grana media, condita con aglio, sale e pepe, chiusa in un budello naturale e fatta stagionare. In alcuni casi, può essere anche affumicata e insaporita con bacche di ginepro.
Fontal
Formaggio tipico condiviso anche con Piemonte e Lombardia, simile alla fontina e l'emmental (il nome, infatti, deriva dalla contrazione dei due termini). È prodotto con latte vaccino di razza bruna alpina e viene fatto stagionare dai 30 ai 60 giorni. La pasta è morbida e compatta e dal colore giallo paglierino.
Il vino
Il Trentino è un terroir unico, capace di fornire una linea estesa di prodotti ineccepibili sotto il profilo della correttezza qualitativa. Una dote che garantisce alla regione di farsi conoscere non solo dal punto di vista spumantistico, con i celebri Trentodoc, ma anche per i vini fermi. In questo ambito giocano un ruolo di rilievo le potenti cantine cooperative, sempre più forti dal punto di vista della proposta di tipologie davvero uniche come la nosiola, il marzemino, il teroldego, il müller thurgau, il kerner. Non mancano vini da vitigni internazionali come lo chardonnay, il pinot grigio, il merlot e il riesling, declinati in maniera da regalare vini di facile beva, freschi e dal potenziale di invecchiamento.
©Gambero Rosso
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