Spunti di viaggio

Un luogo da sogno in Val di Cornia: il Rifugio Seremus

L'agriturismo Seremus è stato per Alessandro e Julie un vero e proprio "colpo di fulmine"! Oggi vi raccontiamo la storia di com'è nato e di cosa è diventato.

La natura selvaggia della Maremma Toscana fa da cornice al Rifugio Seremus, una sorta di “ultimo avamposto” prima della lussureggiante foresta mediterranea che si addentra a perdita d’occhio nell’entroterra. L’agriturismo si trova a Monterotondo Marittimo, su un colle a pochi chilometri dal Golfo di Baratti, e offre una vista straordinaria sulla Val di Cornia.

Il Rifugio Seremus è un sogno che è nato sotto la pioggia di Parigi e ha preso forma al tavolino di un bistrot. Dopo avere vissuto per molto tempo nella capitale francese, Alessandro e Julie hanno sentito il bisogno di cambiare vita. Il cuore li ha portati in Toscana, dove Alessandro ha trascorso gran parte della giovinezza e Julie ha studiato e lavorato.

Quello per il Rifugio Seremus è stato un vero e proprio “colpo di fulmine”. L’agriturismo esisteva già, ma Alessandro e Julie lo hanno trasformato a loro immagine e somiglianza. Il cardine del cambiamento è stata la permacultura, un metodo di progettazione per creare dei sistemi sostenibili. Alessandro (che ha un passato da imprenditore in ambito digitale) ha studiato i suoi fondamenti alla Ferme du Bec Hellouin, in Francia, e insieme a Julie li ha trasferiti nel Rifugio Seremus.

L’agriturismo comprende sei appartamenti che possono ospitare da 2 a 5 persone ed è dotato di una piscina molto particolare, una “bio-piscina”. Quest’ultima è un laghetto, dove l’acqua è mantenuta pulita da un sistema di piante che garantiscono l’ossigenazione e la depurazione e dove vivono ranocchie, tritoni, salamandre e altri animali.

Il Rifugio Seremus è un’azienda certificata BIO per la produzione dell’olio di oliva, mentre il “giardino- foresta” coltivato da Alessandro e Julie secondo i principi della permacultura garantisce la frutta e la verdura. I 28 ettari di terreno della tenuta ospitano anche dei campi di lavanda e alcune arnie che offrono una piccola produzione di miele.

Alessandro ci ha accompagnati alla scoperta del Rifugio Seremus in una pausa dai lavori della campagna che occupano la quotidianità sua e di Julie.

 

Com’è nata l’idea di aprire il Rifugio Seremus?

Io sono di Roma, ma ho vissuto per 25 anni a Parigi, dove ho incontrato Julie. Tutti e due sognavamo da tempo di cambiare vita e di tornare in Toscana. Dico “tornare” perché io ho trascorso qui buona parte della mia giovinezza e Julie ha studiato e lavorato a Firenze.

Parigi è bella, ma era da un po’ che provavamo la sensazione di correre come dei pazzi, senza sapere perché e senza avere una meta. Il bisogno di trovare una coerenza tra il nostro lavoro e la nostra sensibilità ci ha spinto a fare questo passo, che a molte persone intorno a noi è sembrato una vera follia.

 

La scelta di Monterotondo Marittimo è stata voluta o casuale?

Un po’ e un po’. Quando abbiamo deciso di tornare in Toscana, Julie e io abbiamo fatto un lungo giro. Valutavamo la possibilità sia di rilevare un agriturismo che di aprirne uno nuovo, ma non abbiamo trovato quello che volevamo. Allora abbiamo provato a cercare in Francia. Siamo andati nella Loira e nella zona dei Pirenei, ma… non ci sentivamo a casa!

Poi, un giorno, abbiamo deciso di sposarci. Ci siamo detti sì qui vicino, a Suvereto, dove eravamo stati in vacanza, e abbiamo fatto il ricevimento in una struttura di persone che conoscevamo. Al momento di andare via, la proprietaria ci ha chiesto se stessimo ancora cercando, perché la vicina vendeva il suo agriturismo.

Il posto era molto bello, la posizione era straordinaria e c’era un panorama favoloso. Ci siamo accordati e siamo subentrati. Abbiamo fatto dei lavori e dato la nostra impronta e così è nato il Rifugio Seremus. È stato un vero e proprio colpo di fulmine, un “coup de foudre“, come dicono i francesi. Anche se, forse, a pensarci bene, è stato il luogo che ha scelto noi

 

La peculiarità della vostra tenuta è la “biodiversità”. Ci spiegate cosa vuol dire?

Il Rifugio Seremus è immerso in una natura davvero incontaminata. È la cosa che ci ha colpito di più quando siamo arrivati per la prima volta. Mentre venivamo qui, lungo la strada, abbiamo incontrato caprioli, volpi, tassi, lepri e persino un paio di istrici.

Ecco, la biodiversità è questa. Tante specie diverse di animali e di piante, che nel loro insieme costituiscono la ricchezza e l’equilibrio di un ecosistema. Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo non solo di preservare, ma anche di arricchire quello che abbiamo trovato.

 

Al concetto di biodiversità è strettamente collegato quello di “permacultura”, che voi utilizzate per coltivare olive, frutta, verdura ed erbe aromatiche. Ci raccontate cos’è e come funziona?

In estrema sintesi, la permacultura – che ho scoperto, studiato e praticato a lungo in Francia – è un metodo per progettare sistemi umani sostenibili. Detto così non fa sognare, ma i risultati fanno restare a bocca aperta.

Concretamente, nel campo dell’agricoltura, è un modo per produrre tanto su superfici piccole, agendo sulla cooperazione e la sinergia tra le piante, gli alberi, gli insetti, i lombrichi, i funghi e tutte le componenti della biodiversità. È un po’ come costruire un’orchestra e poi lavorare per trovare la partitura più armoniosa.

Il concetto alla base, alla fine, è semplice e consiste nell’imitare quello che fa il bosco. Bill Mollison, il fondatore della permacultura, diceva che il mestiere del permacultore consiste nel «danzare con la natura, sapendo che è lei quella che guida la danza».

 

L’agriturismo Rifugio Seremus è una “azienda agricola certificata BIO”: cosa significa?

La certificazione BIO è una garanzia del fatto che i nostri prodotti sono coltivati senza l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica. In realtà, noi in permacultura ci spingiamo un po’ più lontano: coltiviamo “all’antica”, senza quasi usare mezzi meccanici. Qui abbiamo un trattore, ma lo utilizziamo solo per andare a prendere il letame di cavallo dal nostro vicino. Da questo approccio deriva in maniera pressoché “automatica” che i prodotti siano BIO, perché non usiamo fertilizzanti, insetticidi e pesticidi.

 

Quali sono le vostre principali produzioni?

Qui al Rifugio Seremus produciamo essenzialmente olio extravergine di oliva BIO. Raccogliamo le olive a mano e le portiamo a un frantoio che è molto rinomato per il biologico. Lo abbiamo scelto perché è estremamente attento ai valori della filiera di qualità. Per esempio, le olive vengono frante subito ed è una cosa che pochi fanno. In generale, ci piace molto come lavora.

Abbiamo anche dei campi di lavanda e stiamo pensando alla possibilità di produrre oli essenziali. Per adesso procediamo un passo alla volta e vediamo come va.

 

I vostri prodotti fanno parte dell’offerta dell’agriturismo e sono in vendita nel vostro spaccio. Li proponete anche all’esterno, presso mercati locali o altro?

No, la nostra produzione è abbastanza ridotta e per questa ragione la riserviamo esclusivamente ai nostri ospiti e alla nostra famiglia.

Per dire, il nostro miele è prodotto secondo i principi della permacultura e una della “regole” prevede di lasciarne la metà alle api. La produzione del 2021 è stata così piccola, che abbiamo deciso di lasciarglielo tutto.

 

In che modo l’attività dell’agriturismo fa parte della vostra quotidianità?

L’attività dell’agriturismo è il nostro pane quotidiano per undici mesi l’anno. Il giardino-foresta, l’orto e il frutteto richiedono attenzioni e cure costanti. Come recita un detto: «Il miglior fertilizzante è l’ombra del giardiniere».

In primavera ed estate, però, ci dedichiamo prima di tutto ai nostri ospiti. E in autunno c’è il “momento clou” della raccolta delle olive.

 

Quali servizi offrite al Rifugio Seremus?

Al Rifugio Seremus proponiamo sei appartamenti, tutti dotati di angolo cottura, bagno con doccia e terrazzo o balcone che affacciano sulla vallata, sul giardino-foresta o sulla bio-piscina. Quest’ultima è un piccolo lago, nel quale ci si immerge in compagnia di ranocchie, ninfee e piante acquatiche.

La sensazione che rimane sulla pelle è unica, nulla a che vedere con le piscine al cloro! Ma è un’esperienza che non tutti sono pronti a fare, ci vuole una certa intimità con la natura.

 

Ci raccontate qualcosa di più della bio-piscina? È molto interessante!

La bio-piscina o bio-lago c’era già quando siamo arrivati ed è una delle cose che ci sono piaciute tanto di questo posto.

È un lago artificiale che osserva la logica della permacultura: è un sistema sostenibile, dove ci sono piante che depurano l’acqua, piante che producono ossigeno, piante che fanno ombra e via dicendo. La combinazione di tutti questi tipi di piante consente di mantenere l’acqua pulita senza usare alcuna sostanza chimica e crea un meraviglioso sistema acquatico popolato da ranocchiette, tritoni, salamandre.

 

Voi organizzate anche dei corsi di formazione: ci dite qualcosa di più?

Al Rifugio Seremus proponiamo corsi sulla permacultura e sulla permacultura applicata a benessere, nutrizione, yoga e meditazione.

Per esempio, ne abbiamo tenuto uno su come fare un orto in base ai principi della permacultura e mangiare in modo sano con la partecipazione di una dietista-nutrizionista certificata, oltre che
permacultrice ed erborista.

Prossimamente ne abbiamo in programma un altro su come realizzare un giardino sostenibile e produttivo con un famoso permacultore, specializzato nell’ottimizzare le rese su piccole superfici urbane. Per partecipare a quest’ultimo, però, bisogna parlare francese.

Di recente abbiamo anche ospitato un incontro con uno sciamano di un antico popolo indigeno dell’Amazzonia. È stato molto emozionante, i partecipanti erano entusiasti ed è un’esperienza che di sicuro ripeteremo.

 

Il Rifugio Seremus si trova in una zona meravigliosa della Toscana e tra luoghi da visitare e attività da fare c’è solo l’imbarazzo della scelta. Un consiglio su qualcosa da non perdere assolutamente?

Dipende da quello che interessa e che si desidera fare. Se piace il mare, a pochi chilometri da noi c’è il Golfo di Baratti, dove sorge il borgo medievale di Populonia. Se si preferiscono le città d’arte, si può optare per Massa Marittima o Volterra – entrambe vicine e magnifiche – oppure spingersi fino a Siena e San Gimignano.

Per gli appassionati di trekking e per chi ha voglia di camminare nella natura, ci sono tantissimi sentieri che partono da qui e da Suvereto, un piccolo comune fondato intorno all’Anno Mille e davvero meraviglioso.

Poi c’è anche la possibilità di effettuare delle degustazione di vini locali. È un’esperienza che merita fare, perché si scoprono dei veri e propri tesori.

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