Spunti di viaggio

Montagna con vista mare: il Parco del Beigua

Il Parco Naturale Regionale del Beigua, il più esteso della Liguria, è uno scrigno di specie animali e vegetali molto diverse tra loro, e custodisce bontà gastronomiche e paesaggi inaspettati; dal 2005 è stato inserito nella lista mondiale dei Geoparchi dell’UNESCO.

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Si tratta di un itinerario di due o tre giorni nel verde con partenza da Sassello per immergersi nella Foresta demaniale della Deiva e raggiungere il Monte Beigua prima di scendere al lungomare di Varazze. Da qui si prosegue fino al borgo costiero di Arenzano e alle gole della Val Gargassa per finire con l’attraversamento in quota che taglia il parco lungo i suoi crinali nel cuore dell’Alta Via dei Monti Liguri.

La proposta è perfetta per chi ama passeggiare nella natura incontaminata godendo, senza troppa fatica, di paesaggi vari e un clima mite, senza trascurare tradizioni e prodotti tipici
Gli itinerari si possono percorrere a piedi oppure a cavallo e in bici. Non mancano però anche percorsi più impegnativi per i camminatori esperti. E qualche golosa sosta con i piedi nel mare.

Il Parco Naturale Regionale del Beigua: 1° giorno: Sassello, la Foresta della Deiva, il monte Beigua e Stella San Giovanni

Iniziate la vostra visita dal borgo di Sassello, poco oltre i confini del Parco.
Sassello si trova a un passo dal confine con il Piemonte, separata dal mare dai rilievi dell’Appennino ligure e gode di un clima mite e fresco anche d’estate. Per assaporarne l’atmosfera basta una passeggiata tra piazza Concezione, dove si affaccia la chiesetta, e i vicoli del centro storico.
Non perdetevi una scorpacciata dei tipici Amaretti di Sassello, biscotti di pasta di mandorle la cui ricetta resta invariata dal 1800, perfetti da degustare con un bicchiere di liquore dolce: l’amaretto di Sassello, ovviamente, o l’amaro se preferite una gradazione alcolica superiore.

Appena fuori dall’abitato di Sassello potete iniziare l’esplorazione della Foresta della Deiva: circa 800 ettari in cui è possibile un incontro ravvicinato con daini, caprioli e cinghiali. Qui, il Castello Bellavista segna l’inizio di un itinerario ad anello, lungo il quale consigliamo vista acuta e silenzio da birdwatcher per non farsi sfuggire gli avvistamenti migliori. Sono in tutto 4 ore di cammino su sentieri non sempre segnati, ma facilmente percorribili. È molto utile, prima di affrontare ogni itinerario, munirsi di una carta del parco.

Sassello è anche uno dei punti di partenza per raggiungere la vetta del Monte Beigua che ci sentiamo di suggerire, in alternativa al precedente itinerario, solo agli escursionisti più allenati. La salita attraverso boschi molto vasti e solitari, via via sempre più radi, copre un dislivello di circa 900 metri distribuiti su 9 km che richiedono 4 ore per raggiungere la meta. Se non si può contare su un buon passaggio per il ritorno, il sentiero deve poi essere percorso nuovamente a ritroso.

In ogni caso, raggiungere la cima del “panettone” erboso del Beigua è quasi un obbligo e lo si può comodamente fare anche in auto fino al Rifugio Pratorotondo; da qui, nelle giornate più terse, è possibile scorgere la Corsica e le coste della Toscana. Un sentiero accessibile anche ai disabili (primo tratto dell’Alta Via dei Monti Liguri), porta ad alcuni punti panoramici a breve distanza. Una passeggiata con sosta interessante sulle pendici orientali del monte è la Torbiera del Laione, la più vasta area umida del parco, micro ambiente naturale per anfibi e rettili.

Nel tardo pomeriggio o in serata si può scendere in auto verso Stella San Giovanni, un luogo che profuma di storia. Nel piccolo borgo, infatti, è stata allestita la casa museo Sandro Pertini, lì dove nacque il presidente “partigiano” così amato dagli italiani. Le sue spoglie sono conservate nel piccolo cimitero della chiesa parrocchiale. Già che ci siete, assaggiate la Formaggetta di Stella, tipica produzione locale: un formaggio fragrante e poco salato, preparato in piccole forme, da gustare fresco o stagionato.

Il Parco Naturale Regionale del Beigua: 2° giorno dai giardini ai contrafforti: Varazze, Arenzano e la Val Gargassa

Iniziate la visita da Varazze, dove inizia la Riviera delle Palme, con le sue ampie spiagge color avorio. La cittadina medievale, l’antica Navalia, ha una lunga tradizione nell’arte della costruzione di imbarcazioni. Ancora oggi meta gettonata per le vacanze, la suggeriamo per una sosta in riva al mare, meglio se fuori stagione, non senza aver prima fatto incetta di focaccia ligure in una delle panetterie del centro.
Una delle attrazioni da non perdere è il giardino botanico dell’Eremo del Deserto, convento seicentesco dei padri Carmelitani. Il complesso non è visitabile ma intorno ad esso si snoda un percorso di circa due chilometri e mezzo con le specie vegetali della Liguria mediterranea e montana descritte da pannelli illustrativi, e i sette romitori, le cappelle dove i frati trascorrevano periodi di solitudine e meditazione.

Spostatevi poi verso Genova tornando sulla costa della Riviera di Ponente, ad Arenzano nella piccola insenatura tra il porticciolo e il lungomare, con le facciate delle case dai colori caldi e vivaci a un passo dal mare. Qui si possono vedere il Santuario del Santo Bambino di Praga e, soprattutto, il parco di Villa Negrotto Cambiaso, edificio ottocentesco oggi sede del municipio, il cui giardino all’inglese corre intorno alla costruzione in un gioco di alture, rivoli d’acqua e bacini artificiali tra cui volteggiano pavoni, cigni e uccelli migratori.
Fate una capatina anche alla vicina Foresta regionale del Lerone - zona di particolare interesse per la migrazione dei rapaci - che in località Vaccà, lungo la strada sterrata che dalla località Curlo raggiunge il Passo della Gava, ospita il Centro ornitologico e di educazione ambientale. Un percorso tematico ad anello di circa 2 km con pannelli illustrativi descrive l’avifauna del Parco e offre come punto d’osservazione privilegiato una torre d’avvistamento. I periodi migliori sono la primavera e l’autunno, senza scordare un buon binocolo.

Nel pomeriggio è possibile riprendere l’auto per raggiungere uno dei luoghi più affascinanti dell’intero Parco, la Val Gargassa. Partendo da Rossiglione, il comune più a nord dell’area protetta, si segue il canyon tracciato dal torrente Gargassa che si fa largo tra boschi di querce, carpini neri e gli immancabili castagni, erodendo le rocce e dando vita a guglie e spuntoni dalle forme insolite. L’itinerario costeggia le pendici della Rocca dei Corvi, con belvedere sulla valle, e Veirera, il villaggio abbandonato in cui si eseguiva la lavorazione del vetro. Nonostante un modesto dislivello, il sentiero è piuttosto difficile per via di alcuni tratti esposti.

A fine giornata potete dirigervi verso Campo Ligure, dove gli artigiani delle botteghe orafe di antica tradizione intrecciano fili d’oro e argento per gioielli pregiati e pezzi unici. Per gli appassionati, vale una sosta il Museo della Filigrana che racconta questa particolare tecnica di lavorazione ed espone una collezione originale, oltre ad ospitare annualmente la Mostra della Filigrana con i pezzi più belli prodotti sul territorio nazionale.  

Un suggerimento: visto che siete qui, non perdetevi un assaggio dei prodotti che gli allevatori delle Valli del Latte producono nel segno della tradizione. Formaggio, miele, farina di castagne, prosciutto e confetture di frutta stuzzicano il palato tra i paesi della Comunità Montana Valli Stura e Orba, che riunisce i comuni di Masone, Campo Ligure, Rossiglione e Tiglieto.

Il Parco Naturale Regionale del Beigua: 3° giorno a tutto Trek: l’Alta via dei Monti Liguri

Ai fortunati che possono allungare di una giornata il week-end, specialmente se grandi amanti del trekking, consigliamo di godersi il Parco lungo il crinale che lo attraversa, percorrendo l’Alta Via dei Monti Liguri.

In base all’allenamento e alle proprie capacità sarà possibile stabilire il punto di arrivo e di partenza e le tappe da percorrere per camminare con lo sguardo al mare tra dorsali erbose, rocce e forti militari. La tappa consigliata è quella che collega il Passo del Faiallo al Monte Beigua: 3 ore di camminata facile. Volendo estendere il percorso, si può continuare fino al Colle del Giovo anche in questo caso in poco più di tre ore.


Indirizzi utili

www.parcobeigua.it
www.altaviadeimontiliguri.it

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