Il Golfo di Baratti e Populonia (un’ora d’auto a Sud di Pisa) si trova all’estremità settentrionale del promontorio di Piombino, imbarco privilegiato per l’Isola d’Elba. Che sia un luogo speciale ce ne si accorge ancor prima di parcheggiare l’auto: a sinistra dell’unica piccola strada che attraversa tutto il golfo si trovano alcune fra le più belle tombe etrusche dell’intera Toscana: numerosi sarcofagi e costruzioni in pietra dall’elegante forma a capanna o a tumulo, punteggiano la morbida campagna circostante. Le tombe, ormai parte di un grande parco archeologico (circa 80 ha. con tre diversi percorsi didattici), vennero alla luce all’inizio del ‘900. Sotto dieci metri di detriti fu scoperta la necropoli e poi, qualche anno dopo, sulla collina ad ovest del golfo, l’acropoli di Populonia (in etrusco “Fufluna” da Fufluns, dio dell’agricoltura). Populonia fu l’ultima città della “Dodecapoli” etrusca ad essere costruita, unica fra tutte ad affacciarsi sul mare. Fra l’VIII e il V secolo a.C., Populonia detenne il monopolio del commercio del ferro (e dei suoi derivati) in tutto il Mediterraneo. Il minerale grezzo proveniva in prevalenza dall’isola d’Elba ma si cominciò a importarlo sulla terraferma quando ormai l’isola (chiamata non a caso “La Fumosa” da Plinio il Vecchio) non disponeva più di alberi per alimentare le fornaci. Così si dette avvio alla produzione nel golfo di Baratti. Nel corso dei secoli, la necropoli più antica del luogo venne abbandonata e letteralmente sommersa da migliaia di tonnellate di scarti di lavorazione, inutilizzati dagli etruschi che ovviamente non disponevano di forni ad alta temperatura.
A destra della strada è la spiaggia libera: più bassa di circa due metri rispetto al livello della carreggiata, la sabbia è di un rosso scuro, brillante contro il sole che ne esalta i residui ferrosi; qua e là affiorano grossi massi semicombusti, evidentemente ciò che resta dei rudimentali forni fusori etruschi.
La collina che sul promontorio di fronte chiude il golfo di Baratti, ospita il piccolo borgo di Populonia, arroccato a circa 150 m. a strapiombo sul mare. Da lì, dal piazzale sterrato antistante le mura di ingresso al castello, si può godere di uno dei più affascinanti tramonti dell’intera costa toscana.
Liberamente tratto da Slowtuscany di Damiano Andreini
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